La comunicazione come veicolo per le relazioni organizzative
Esiste un presupposto nella comunicazione, che deriva dalla teoria dei sistemi, che afferma che ogni comunicazione limita le successive.
Questo significa che ogni comunicazione definisce in che rapporto due persone si trovino: commerciale, organizzativa, gerarchica, personale. Ma anche formale, confidenziale, intima, complice, simmetrica.
È di immediata comprensione l’importanza di una comunicazione adeguata per mantenere relazioni organizzative corrette.
La comunicazione organizzativa per creare relazioni di ruolo corrette è importante che rispetti:
DIREZIONALITA’
È il veloce, esplicito e riconoscibile collegamento di ciò che dico con l’obiettivo che voglio raggiungere con ciò che dico. Permette di dare e poter ricevere la cornice della mia comunicazione in termini di finalità, è un buon antidoto a fronte delle incomprensioni
REFERENZIALITA’
Risponde al bisogno di concretezza della comunicazione. A questo può rispondere un linguaggio concreto, misurabile, basato su dati, eventi e loro frequenza. Questo permette anche la costruzione di un linguaggio condiviso.
TRASPARENZA
Lavora sulle distinzioni tra opinioni e fatti, notizia e sua fonte, interpretazione personale e evento. Permette un soggettivo esprimere di ogni punto di vista, nel momento in cui opero queste distinzioni, collego la mia opinione ai dati su cui me la sono fatta, e la fonte da cui ho ottenuto i dati.
ESAUSTIVITA’
Persegue un obiettivo di completezza da più punti di vista della comunicazione, lavora sulla coniugazione di necessario e sufficiente delle informazioni che la comunicazione vuole veicolare.
SINTESI
Favorisce la costruzione di una visione globale della comunicazione a cui poi, le diverse esigenze possano permette un approfondimento.
TRASMISSIBILITA’
Risponde a criteri di democrazia della comunicazione organizzativa, che come tale è dilatata rispetto categorie temporali, ma anche di ruolo (cliente/fornitore capo/collaboratore), di specialità e relativo tecnicismo.
SITUAZIONALE
È il criterio che regola la coerenza della comunicazione con il contesto, del contesto con i presenti e il legame esistente tra loro (organizzativo e personale), e del contesto e dei presenti con l’obiettivo che la comunicazione persegue. Attiene anche alla tempestività della comunicazione, che previene da dietrologie o anticipazioni.